La meditazione: come iniziare?
Meditare significa restare nel momento presente. Ma come iniziare a meditare?
Può sembrare un’attività semplice, finché non si prova a entrare davvero in contatto con se stessi e a restare in uno stato meditativo. Quindi a volte nonostante si desideri iniziare questo percorso, si abbandona, perché non si trova una strada efficace.
Le tecniche di meditazione, sono un modo per prepararsi alla qualità della consapevolezza.
La meditazione non è un azione ma una qualità dell’essere.
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Nessuna tecnica ci conduce alla consapevolezza in maniera diretta ma può sicuramente aiutarci a creare un’atmosfera che la provochi e che ci avvicini un po’ di più ad essa. Lo stato di meditazione non si possiede a richiesta ma si raggiunge: è un percorso. Esistono infinite tecniche che ci conducono a tale stato e ne esiste una adatta per ogni tipo di situazione. Alcune di queste possono essere sperimentate in ogni momento della giornata, mentre altre hanno una struttura specifica per la mattina o la notte; ne esistono di passive e di attive, alcune da praticare da soli, altre in compagnia.
E’ bene sapere che qualsiasi attività può diventare una meditazione, perché è qualcosa che già possediamo, anche se non ne siamo consapevoli.
Ciò che trasforma un’attività in una meditazione è la presenza di tre qualità:
- consapevolezza;
- totalità;
- atteggiamento di non giudizio.
Come ci si accorge della presenza di queste tre componenti?
Prendiamo per esempio il tragitto che percorriamo ogni mattina per andare al lavoro. Se vogliamo fare di questa camminata un’attività di meditazione dobbiamo camminare consapevolmente. In parole semplici, significa non lasciarsi rapire dai pensieri di quel che dovrò fare a lavoro, cosa ho dimenticato di fare ieri, oggi piove… Prova invece a camminare consapevole delle persone che ti passano accanto, dei suoni, degli odori, dei movimenti, delle sensazioni che ti danno i piedi a ogni passo, di come si sposta il baricentro.
Il terzo punto, il non-giudizio, si presenta quando, pur avendo la possibilità di farlo, non giudico. Se incontri una persona, per esempio, non commentare il suo viso o il suo abbigliamento ma semplicemente osserva e registra. Osservane ogni minimo dettaglio e al tempo stesso non lasciare che ti sfugga niente di ciò che c’è intorno. Allo stesso modo, non esprimere un giudizio sulla temperatura o il meteo di una giornata, rimani semplicemente in contatto, consapevole di tutte le caratteristiche della tua esperienza e prendine nota. Il non-giudizio vale anche per ciò che ti ritrovo a giudicare come positivo, spesso si crede che il verbo giudicare abbia solo un’accezione negativa ma non è così.
Tutte le tecniche di meditazione hanno come fondamento lo stato di consapevolezza, chiamato anche “essere testimoni”, da non confondere con quello di rilassamento. In uno stato di relax, infatti, si ha a che fare con l’incoscienza, che è tutta un’altra cosa. Un esempio di questa situazione potrebbe essere quando siamo seduti sul divano a guardare la tv o coricati in spiaggia mentre sonnecchiamo. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con il restare nel momento presente e l’essere testimoni di ciò che accade. Tuttavia puoi trasformare queste situazioni, ad esempio spegnendo la televisione e accendendo i tuoi canali percettivi, senza nemmeno bisogno di cambiare la posizione in cui ti trovi. Se sei in spiaggia, guarda il mare e prova a restare connesso/a con il rullio e i movimenti delle onde, percepisci l’aria sulla pelle.
Facciamo una prova. Fermati, ovunque tu sia a leggere queste parole, sul treno, in ufficio, in casa, per strada. Non devi per forza chiudere gli occhi, puoi tenerli aperti. Ora puoi provare a essere consapevole del tuo respiro. Non significa pensarlo o cercare di modificarlo, semplicemente ascoltalo. Diventa il tuo respiro, ti renderai conto di come questo modifichi i movimenti di addome, petto, schiena, spalle. Non aver paura di sbagliare, non verrai giudicato/a da nessuno. Percepisci l’aria entrare e uscire dal tuo corpo. Il diaframma che scende e poi risale, la pancia che si riempie e poi si svuota. Ad ogni espirazione, i polmoni si svuotano perché il diaframma risale, e viceversa nell’inspirazione. Nota tutto ciò che succede dentro di te e allo stesso tempo non perdere il senso di quel che ti circonda. Ecco, questa è una meditazione.
Sei riuscito/a a essere consapevole per i secondi di questa attività? Sei riuscito/a a “staccare” la mente o è intervenuta con i suoi soliti meccanismi e il suo chiacchierio? Qualunque sia la risposta, non esiste un giusto o uno sbagliato, è stato il tuo momento presente.
Puoi seguire queste indicazioni in qualunque momento della giornata, mentre cammini, fai la doccia o cucini. E’ sempre un buon momento per essere consapevoli e presenti. Ti renderai conto di quanto le azioni svolte cambino, quando c’è presenza nel compierle.
Accetta il fatto che la mente torna all’attacco prepotente e determinata quando provi a escluderla. Cerca di rilasciare ogni tensione emotiva e psichica che rischia di disturbare il tuo momento, accetta il presente, non giudicarlo e resta consapevole.
Per prepararsi alla meditazione è bene, soprattutto nel primo periodo, riservare un momento specifico della giornata a questa pratica. Per esempio, potresti provare quando fai fatica a prendere sonno, prima di un pasto o un’ora dopo aver mangiato. Assicurati di essere comodo/a. Nel posto che hai scelto e nei vestiti che indossi. Se hai un paio di pantaloni troppo stretti o senti freddo sarà difficile che tu riesca ad arginare la mente. Riduci al minimo i disturbi esterni: se puoi, metti il telefono offline e se condividi la casa con qualcuno chiedi di non essere disturbato. Infine, dopo esserti occupato/a di preparare tutto ciò che sta fuori, occupati di ciò che c’è dentro. Non avere il fine di raggiungere chissà quale obiettivo, così come per la corsa, non basta meditare un giorno per vedere dei risultati. Cerca dentro di te una calma ricettiva, un’ apertura e soprattutto il rilassamento.